170 anni fa nasceva il compositore Pëtr Il'ič Čajkovskij.
Pëtr Il'ič Čajkovskij a cinque anni inizia a prendere lezioni di pianoforte e a 10 anni per la prima volta assiste ad un'opera lirica: Una vita per lo Zar di Michail Ivanovič Glinka. Nel corso della giovinezza intraprende con risultati mediocri gli studi giuridici nella Scuola di Giurisprudenza.
A sedici anni ascolta per la prima volta il Don Giovanni di Mozart ed è subito colpo di fulmine, un'assoluta rivelazione del proprio destino per la musica. Nel 1859, finiti gli studi, accetta un impiego al Ministero della Giustizia e per Čajkovskij inizia un ricco ed appagante periodo di vita sociale. Ma una tragica circostanza, nel giugno del 1854, sgretola ogni felicità: l'adorata madre muore per epidemia di colera. Un episodio che segna moltissimo il compositore, il quale qualche anno più tardi scriverà «Ogni momento di quel giorno spaventoso è vivido in me come fosse ieri».
Čajkovskij fino alla fine dei suoi giorni è un eterno, inguaribile viaggiatore. Nel 1861 compie il primo viaggio estivo all'estero, visitando Germania, Belgio, Parigi e Londra, frequentando opera e concerti. A ventitré anni, nel 1863, abbandona l'impiego statale per dedicarsi esclusivamente alla musica. In quegli anni compone svariati pezzi minori, e nel 1865 dirige l'orchestra del Conservatorio di Mosca nella sua nuova ouverture in Fa maggiore per piccola orchestra. E’l’ascesa di un compositore culturalmente molto distante dai colleghi russi a lui contemporanei d'ispirazione nazionalista.
Čajkovskij rivela nella sua musica uno spirito cosmopolita, una sensibilità estenuata da una naturale eleganza. Diversamente da altri compositori russi, Čajkovskij studia per tutta la vita la musica occidentale riuscendo a dare alla sua arte un respiro decisamente internazionale. Da molti è considerato artista aperto, capace di assorbire e rielaborare qualsiasi linguaggio e qualsiasi forma musicale.
Čajkovskij deve maggiormente la sua popolarità al balletto.
Il lago dei cigni è il primo balletto di Čaikovskij, rappresentato, pur con qualche taglio, al Teatro Bol'šoj di Mosca, nel 1877.
Teatro dell'Opera di Roma. Ekaterina Borchenko e Tamas Nagy.
La bella addormentata.
Teatro Massimo di Palermo. Dorothée Gilbert e Alessio Carbone
Lo Schiaccianoci, uno dei lavori più popolari, anche grazie alla Suite realizzata dallo stesso Čaikovskij.
Teatro dell'Opera di Roma. Carla Fracci, Laura Comi, Mario Marozzi.
Čaikovskij nel corso della sua vita ha composto 3 balletti, 5 suite, 8 poemi sinfonici, 7 sinfonie, 7 opere liriche. More a San Pietroburgo il 6 novembre 1893. È opinione diffusa che sia stato suicidio, anche se il modo e le circostanze sono ancora incerte: si è parlato di colera, contratto bevendo acqua infetta, anche se è più probabile l'avvelenamento da arsenico che produce una sintomatologia pressoché identica a quella del colera.
A distanza di 170 anni i dubbi restano gli stessi sollevati all'indomani della sua morte.
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